[…] Quando ero bambino i nostri nonni, sia quelli familiari che quelli della cerchia allargata dei vecchi della nostra piccola comunità contadina sulle colline della Franciacorta, non ci raccontavano fiabe. Piuttosto ci raccontavano storie della tremenda pandemia di influenza chiamata Spagnola (1918-1920) che infettò 500 milioni di persone in tutto il mondo, con 50 milioni di morti su una popolazione mondiale di 2 miliardi di persone, dei quali 600.000 morti in Italia su una popolazione di 40 milioni di abitanti. E
forse non è inutile ricordare che nel mezzo della pandemia nel 1919, in piazza San Sepolcro a Milano, furono fondati i fasci di combattimento. Quelli che erano stati sul Carso ci raccontavano storie della Grande Guerra. Erano storie anche per noi piccoli molto affascinanti, pur non essendo a lieto fine come le fiabe. I nonni ci raccontavano queste storie non per farci paura ma perché erano questi gli eventi fondamentali che avevano segnato la loro vita, ma, forse, anche per, magari inconsciamente, insegnarci
che la vita è una cosa complessa, difficile, rischiosa, piena di pericoli e che, per affrontarla, bisogna essere sempre forti, preparati, e tenere sempre la lampada accesa sul moggio.
Le tante lezioni che il Coronavirus ci ha impartito si collegano direttamente, per me, a questi antichi racconti dei nostri vecchi. Il libro “Al di là del tunnel” vuole essere un atto di umiltà collegato a questi insegnamenti. Non vuole impartire lezioni a nessuno, ma rappresenta piuttosto uno sforzo per leggere, comprendere e discutere insieme le lezioni che il Coronavirus ci ha impartito, e ricordarci che mai dobbiamo lasciare spegnere la speranza e l’impegno.
Oggi, dopo la recrudescenza dei contagi in tutta Europa, la fine del Tunnel appare più lontana di quanto cominciavamo a sperare quando il libro è uscito (giugno 2020), ma la necessità di prepararci per il dopo Tunnel resta perché, prima o poi, il virus verrà sconfitto dall’uomo essendo la scienza dell’uomo più forte del virus, o venendo il virus, naturalmente, ad esaurire la sua carica, come è avvenuto con la Spagnola, che si è spenta quasi per conto suo, dopo due anni, senza vaccino ed ancora oggi non si sa
bene perché si spense.
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prof. Marco Vitale
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