Tratto dal libro “I 10 Insegnamenti di Taiichi Ono” di Yoshihito Wakamatsu, collana Toyota Way
Negli anni recenti, l’interesse per il metodo Toyota, dal suo sviluppo e dalla sua applicazione, si è fatto sempre più forte. Tra i libri che si possono leggere è menzionato quasi sempre il nome di “Taiichi Ōno”, il fondatore del Toyota Production System.
Certo, Ōno non ha mai parlato di “10 insegnamenti”. I “10 insegnamenti” di seguito illustrati sintetizzano il modo di vedere, il modo di pensare e il modo di comportarsi di Ōno, che ho avuto modo di apprezzare e di approfondire con l’esperienza. Dal tempo in cui ero in Toyota agli anni in cui ho lavorato per diffondere il metodo Toyota fino ai nostri giorni. Probabilmente Ōno potrebbe anche arrabbiarsi: “Io, non ho mai detto una cosa simile!”.
Penso, tuttavia, che non vi siano errori rilevanti dal momento che riporta con sincerità quel rigore e quell’atteggiamento che io, attraverso l’esperienza personale, ho avvertito proprio come essenza della sua personalità.
Ciò che è importante è “credere nell’ingegno umano e nelle potenzialità degli esseri umani”, come pure “formare le persone valorizzando al massimo il loro ingegno”. In Ōno, nelle sue convinzioni più profonde, questa fede era incrollabile.
Non c’è forse oggi qualcosa che manca sia nei reparti produttivi sia negli uffici delle aziende? Parlo dell’atteggiamento che porta ad affrontare compiti difficili e ardui, con cui si temprano gli uomini, con un forte senso di “fede nell’ingegno umano e nella formazione delle persone”.
Taiichi Ōno è un uomo che ha mostrato un rigore tale da spendere a volte anche tre giorni per trovare la causa di origine di prodotti difettosi.
I collaboratori da lui diretti conservano un ricordo terribile di quei momenti. La sua severità, però, era basata sulla profonda convinzione che “non si devono assolutamente costruire prodotti difettosi per i clienti” e che “fabbricare prodotti difettosi equivale a sprecare la vita delle persone addette alle varie operazioni”. Proprio per questa ragione i suoi collaboratori riuscivano a resistere e, dopo poco, si rendevano conto dell’importanza della sua veemenza.
Vorrei che fosse estremamente chiaro che i “10 insegnamenti” non sono delle semplici pratiche spartane. Se questi insegnamenti potranno essere utili, anche minimamente, per creare delle aziende forti e delle forti personalità, per me non ci sarà felicità maggiore.
Yoshihito Wakamatsu
- Tu sei un costo, Prima di tutto riduci gli sprechi. Senza far questo, non potrai sviluppare le tue capacità
- Gli sprechi tendono a essere nascosti. Prima di tutto evita i segreti e non nascondere nulla sul lavoro.
- Raccogli i piccoli numeri. Arriverai a visualizzare grandi sprechi
- Non fare programmi con i numeri del passato. Erediteresti anche gli sprechi
- Misura te stesso con la produttività. Essere indaffarati non vuol dire essere produttivi
- Non si fabbricano delle cose; “si fabbricano delle cose necessarie”
- Una volta che hai cominciato, persevera nell’attività. Non rinunciare fino a quando non ne sei veramente capace. Fermarsi a metà strada può diventare un’abitudine.
- Non pensare di aver capito tutto. Ci sono ancora delle scoperte da fare
- Evita le misure d’emergenza. Fai in modo che diventi un’abitudine “completare alla perfezione quanto va fatto sul posto”
- Non fare “nei limiti del possibile”, fai “finché puoi”
- Anche se soddisfatto, non essere presuntuoso. Anche se hai fiducia in te stesso, non essere troppo sicuro di te
- Cerca di trovarti in difficoltà e metti in difficoltà gli altri. Si creerà così un divario di capacità rimarchevole con chi ama la vita comoda.
- Aumenta la produzione limitando il numero dei lavoratori. Il segreto della crescita sta solo in questo
- Non prendere decisioni sul lavoro in base alle “possibilità”, ma prendi l’abitudine a decidere sulla base delle “necessità”
- Non insegnare le risposte. Trova il modo per far riflettere
- Cambia mentalità. Quando hai voglia di qualcosa, prova a pensare: “se ne può fare a meno”. Quando devi aumentare qualcosa, pensa a come diminuirla
- Per smuovere le persone bisogna scuotere le loro emozioni. Per questo bisogna crear loro delle difficoltà
- Il tuo rivale ti è superiore. In altre parole, tu puoi essere vincitore solo se cominci adesso
- Non stare ad aspettare troppo il momento propizio. Perderai l’occasione
- Qualsiasi cosa, falla subito. Riordina qualsiasi cosa immediatamente
- Una soluzione può essere prevista anche per domani, ma una buona soluzione puoi approntarla solo oggi
- L’accumulo di esperienze migliora il lavoro
- Lascia una traccia nel tuo lavoro. Se ti si comanda dieci, con il tuo ingegno cerca di fare undici
- Non ti fermare dicendo “l’ho fatto”; vai avanti dicendo “posso fare molto di più”
- Non fare come ti vien detto, ma aggiungici il tuo ingegno
- Evita il conformismo. È la causa dell’affaticamento della manodopera
- Non insegnare. Fai prendere coscienza
- Fatti seguire, ma senza costringere nessuno a inginocchiarsi. Per questa ragione devi, più di chiunque altro, guardare alle persone con lungimiranza
- Materiali appropriati, luoghi appropriati e, in più, “tempo appropriato”
- Prenditi cura degli altri e spendi tempo per loro. Comportandoti in questo modo la gente comincerà a rivolgerti la parola
- Anzitutto, non far fare. Mostra tu per primo come fare
- Non far sudare le persone. Vengono a mancare le idee
- Prima di tutto di’ “ci riesco”. Troverai allora il modo per farlo
- Credere nel “poter fare”. Dubitare del “non poter fare”
- L’ingegno è distribuito egualmente. La differenza sta nel modo di esternarlo
- Non apprezzare i critici. Non completare un giudizio con una critica
- Se non vuoi essere troppo indaffarato devi correggere il sistema
- Fai dell’insuccesso il tuo punto di forza, L’autentica fiducia in se stessi e perfino la buona fortuna nascono dal sollevarsi dopo una caduta
- Se vuoi avere buoni risultati non devi darti per vinto
- Non rinunciare affermando “è un insuccesso”. Pensa che “non vuoi avere un insuccesso”
- Se vuoi ricevere supporto devi ridurre le direttive
- Renditi conto della falsità dei numeri. Chi insegna è il genba
- Evita di aggravare le condizioni di lavoro. Le persone sfruttano nel migliore dei modi il proprio cervello per “stare più comode”
- Lavorare “nella media” non è confortevole. È più comodo lavorare “alla massima velocità”
- Migliora il pattern dell’insuccesso. Migliorerà anche il pattern del successo
- Se gli obiettivi sono elevati, il punto di partenza può essere basso
- Si può decidere sulla base del profitto, ma non bisogna decidere solo sulla base del profitto
- Le critiche dei clienti sono un richiamo per il successo. Non lasciartele sfuggire, non esserne diffidente. Riflettici a lungo.
- Se vuoi cambiare l’altro, devi cambiare te stesso
- Di’ con delicatezza le cose difficili. Ripeti più volte le cose facili
- La forza della convinzione di “poter fare” e della convinzione di “non poter fare” è la stessa
- Crea un buon gruppo