Durante un'intervista a Eiji Toyoda, il V presidente di Toyota, i giornalisti chiesero che cosa producesse la sua azienda… e lui rispose "Persone".
Al centro del Monozukuri (“costruzione delle cose”) ci deve essere sempre l’uomo e solo con le mani dell’uomo il manufacturing può fare progressi. Non è preclusa la ricerca di nuovi metodi produttivi, ma se si agisce con superficialità nei confronti della “costruzione dell’uomo” (hitozukuri), questi metodi non potranno mai attecchire; né arriverà mai il giorno in cui si potranno mostrare i risultati attesi.
Nella realtà Toyota “ il Monozokuri è Hitozokuri”. La capacità di produrre bene è intimamente legata alla capacità di formare le persone.
Se si vuole sviluppare nelle aziende l’ Hitozokuri è necessario mettere le persone nelle condizioni migliori per farlo. Questo significa spingere le persone ad osservare, a sperimentare, a mettersi in discussione e a sviluppare continuamente le loro capacità. Ogni risorsa in azienda non deve seguire alla lettera le istruzioni che qualcun altro le ha dato, ma deve essere lei stessa proprietaria e responsabile degli standard operativi. Solo in questo modo questi potranno continuamente migliorarsi nel tempo, facendo crescere di conseguenza anche la qualità intrinseca del lavoro e della vita dei lavoratori stessi.
Il fattore umano è il vero motore del cambiamento: se aggiungiamo un microchip alle macchine e agli impianti, non abbiamo fatto rivoluzione digitale, ma abbiamo adeguato le vecchie tecnologie: pura sostituzione tecnologica. Il vero salto da fare è culturale, organizzativo, di integrazione e naturalmente di competenze e qualità del capitale umano. Oggi più che mai l’uomo è protagonista e artefice di una Rivoluzione Industriale e Culturale in cui proprio la sua creatività, la sua umanità e la sua intelligenza sono le chiavi che guidano l’Innovazione e che determinano il successo di un’impresa.
Considi propone dei percorsi di formazione e sensibilizzazione sia come parte integrante dei progetti di consulenza per creare una base comune culturale sia come formazione progettata ad hoc per l’azienda. L’approccio formativo si basa sulle metodologie esperienziali, per far vivere e provare la trasformazione snella ai partecipanti. Come nel caso della Gear Factory, il partecipante può vivere la trasformazione digitale su una vera e propria fabbrica o durante la Lean Office Simulation dove il partecipante apprende come mappare e portare il miglioramento ai processi transazionali o “di ufficio”.
Alcuni percorsi di formazione prevedono una certificazione al termine del corso previa superamento di un esame come nel caso delle Certificazioni Lean Six Sigma o in quello delle Certificazioni TMS e TPS. Inoltre con il GBM – Global Benchmarking, anche l’azienda stessa, e quindi le sue risorse, hanno la possibilità di partecipare con un team di sensei giapponesi ad un percorso di certificazione relativamente al grado di implementazione del metodo Lean.
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